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Monteverde fra i Borghi più belli d’Italia

Monteverde fra i Borghi più belli d’Italia
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In provincia di Avellino, in Campania, il caratteristico borgo di Monteverde guarda tutto dall’alto di uno sperone roccioso di 700 metri la valle dell’Appennino campano, tra il torrente Osento e il fiume Ofanto. Inserito nella competizione dei Borghi più belli d’Italia, è stato premiato nel 2019 come il più accessibile nel nostro Paese.

Intorno al mille fu conquistato dai normanni e in seguito passò di casato in casato, fino a Orsini, Grimaldi, Caracciolo e Sangermano. Questi meritano d’essere citati perché trasformarono il castello da fortezza a vera e propria residenza signorile.

Il nome del borgo Monteverde deriva da Montis Viridis. Il riferimento è alla vegetazione che circonda l’area, ovvero la Foresta Mezzana. Un territorio che registra la presenza umana fin dal Neolitico, occupato dai sanniti e dagli irpini. Insediamenti distrutti dai romani, che costruirono un nuovo castrum. Il borgo si sviluppa sotto i longobardi, dal castello fino alle pendici della collina. I primi riferimenti a un Castrum Montis Viridis, in quanto fortezza militare, risalgono a una pergamena dell’897.

La Valle dell’Ofanto è oggi un itinerario culturale e dal 2003 un progetto di «archeologia dei paesaggi» dell’Università di Foggia, che cerca di ricostruire i processi di trasformazione dei paesaggi agrari e la storia dell’insediamento umano in rapporto all’ambiente.

Del territorio naturale di Monteverde, inserito nella Comunità Montana Zona Alta Irpinia, fanno parte il lago artificiale San Pietro e il fiume Ofanto con il suo l’affluente di sinistra, l’Osento: si tratta di un “sito d’importanza comunitaria” al pari del bosco Zampaglione, altro tesoro naturalistico. Sorprende la natura rigogliosa di questi luoghi, tutti attrezzati con area di sosta per pic-nic.

Il borgo è rinomato per gli insaccati di carne suina, quali soppressata, salsiccia e capocollo, e per i prodotti caseari dell’allevamento bovino brado, come caciocavallo, scamorza, ricotta, formaggio fresco e stagionato. Vi si produce inoltre da filiera agricola, con orzo coltivato in loco, la birra artigianale Serro Croce.

In un’atmosfera calda ed accogliente è possibile ristorarsi presso il ristorante pizzeria Al Giadino di Carlo Pagnotta e della moglie Ilaria Pierno.  Un oasi di pace e tranquillità posto ideale per fermarsi ad assaporare i piatti tipici della tradizione irpina, immersi nell’atmosfera familiare di una antica abitazione nel centro storico del borgo.

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